IESHUA HAMASHIACH - 2

Una morte annunciata

Quello che Gesù fece a Gerusalemme, a pochi giorni dalla Pesach, la Pasqua ebraica, fu un ingresso trionfale.

Mancavano cinque giorni alla festa e c’era una gran folla ad accogliere colui che moltissimi già osannavano come Hamashiach. Ieshua, ovvero Gesù il Messia. Due o tre giorni ancora però e tutto sarebbe cambiato.
Cosa accadde in così pochi giorni, per passare da un’accoglienza trionfale all’arresto, il processo sommario e quindi la condanna alla morte di croce?


In realtà Gesù non era certo odiato dal popolo, bensì dai governanti, il clero e l’aristocrazia gerosolimitana, in altre parole il Sinedrio.
Al riguardo questo è quanto ci dicono i vangeli, con Giovanni che evidenzia una situazione generatasi subito dopo la resurrezione di Lazzaro, dove il sommo sacerdote e i farisei riunirono il Sinedrio perché preoccupati dai molti segni che Gesù compiva.

“Disse Caifa, sommo sacerdote a quel tempo: «Voi non capite nulla e non considerate come sia meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca la nazione intera».
Questo però non lo disse da se stesso, ma essendo sommo sacerdote profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione e non per la nazione soltanto, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.”
Davvero temevano che il popolo gli andasse dietro e che i Romani, per rivalsa, avrebbero potuto distruggere il Tempio e la nazione?
I Romani in realtà avrebbero certo represso ogni forma di ribellione e qualsiasi disordine atto a sovvertire l’equilibrio (benché fragile) da loro imposto, ma i vangeli ci dicono che Gesù operava la sua missione predicando e guarendo, e questo, ai Romani, non avrebbe certo dato fastidio.


Da qui il più che lecito dubbio:


• Forse Gesù non era soltanto un predicatore, visto che aveva assunto anche l’appellativo di Messia?
• O forse, come vedremo più avanti, la faccenda era molto più complicata e quel timore che il “popolo gli andasse dietro” denunciava una situazione ben più esplosiva?
• Il pretesto che dopo la condanna portò alla conferma della stessa e all’arresto di Gesù è stato forse l’episodio della cacciata dei mercanti dal Tempio? Cosa accadde realmente? Invece della rabbia di Gesù, ci fu una vera e propria insurrezione di popolo?

L’ULTIMA CENA
«In verità … in verità vi dico: uno di voi mi tradirà».
Sono queste le parole più drammatiche che Gesù pronunciò il giorno in cui fu tradito e tale drammaticità, così come l'incredulità con la quale furono accolte tali parole da parte degli apostoli, è molto bene descritta dal passo del vangelo di Giovanni:
I discepoli si guardarono gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse: «Dì, chi è colui a cui si riferisce?». Ed egli reclinandosi così sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose allora Gesù: «E' colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò». E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone. E allora, dopo quel boccone, Satana entrò in lui. Gesù quindi gli disse: «Quello che devi fare fallo al più presto».

Gv. 13,21-27

Quando queste parole furono pronunciate, nessuno dei commensali ne comprese il senso, ad eccezione di Giuda che rispondendo come a un ordine, preso il boccone si alzò ed uscì. A differenza di tante altre interpretazioni che a prescindere dal valore teologico, sono state fatte fino ad oggi, quella che modestamente mi permetto di fare, è connessa ad eventi di tipo precessionale. Chiarisco subito che non sono certo l’unico ad aver tentato tale approccio ma che, partito per mio conto e percorsa evidentemente la strada giusta, mi sono sorprendentemente ritrovato ad ammirare prima e studiare poi l’ULTIMA CENA di Leonardo da Vinci!

L’interpretazione zodiacale Nel vangelo di Marco è scritto che, alla domanda di dove volesse festeggiare la Pasqua, Gesù rispose in tal modo:
«Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo e là dove entrerà dite al padrone di casa:
Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli? Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala con i tappeti, già pronta; là preparate per noi». Marco 14,13-15
Avete letto? I discepoli dovevano seguire un uomo che gli sarebbe andato incontro portando una brocca d’acqua.

(...)


- La trattazione completa di questo secondo dossier della serie IESHUA HAMASHIACH, con gli ulteriori approfondimenti è disposibile sia in video su CumGnosisi, canale YouTube, sia nella versione completa in formato PDF scaricabile da qui:
2. IESHUA HAMASHIACH - UNA MORTE ANNUNCIATA




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